domenica 6 marzo 2016

La Storia Della Vespa Piaggio

Sebbene la prima Vespa sia stata brevettata nel 1946, la sua storia può considerarsi iniziata due anni prima con la presentazione del suo progenitore l'MP5 Paperino, così denominato in analogia alla Topolino, la prima auto del popolo; fu concepito nel biellese quando, durante la seconda guerra mondiale, gli stabilimenti di Pontedera vennero trasferiti in Piemonte, luogo ritenuto più sicuro nei confronti dei bombardamenti alleati. Il Paperino, pur vagamente simile ai futuri modelli di Vespa, presentava un ampio tunnel centrale che gli conferivano un aspetto goffo, tanto da meritarsi l'appellativo di "brutto anatroccolo"; il progetto fu presto accantonato e il modello non venne più prodotto e commercializzato.
Enrico Piaggio comprese che per realizzare qualcosa di realmente innovativo avrebbe dovuto scegliere un progettista la cui mente fosse sgombera da ogni concetto costruttivo riguardante una motocicletta; scelse così di affidarne la progettazione all'Ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio, progettista di alcuni modelli sperimentali di elicotteri e uomo che "detestava le motociclette", quindi la persona ideale per inventare qualcosa di completamente nuovo.
D'Ascanio detestava dover scavalcare una moto per sedercisi sopra, così sfruttò le sue conoscenze di progettista aeronautico per inventare la prima moto a scocca portante, priva di struttura tubolare in acciaio e, grazie a questo, priva di tunnel centrale. Adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore concettualmente derivato dai motori d'accensione aeronautici. Spostò il cambio sul manubrio, ritenendolo molto più pratico da usare, coprì il motore con il telaio per rimediare alle frequenti perdite d'olio che macchiavano i pantaloni (soluzione, questa, già adottata nell'MP5), aggiunse la ruota di scorta in quanto la maggior parte delle strade dell'epoca erano in sterrato ed i motociclisti erano costretti a frequenti forature da rimediare con soluzione e toppe. Modellò la posizione di guida attorno al disegno di un uomo comodamente seduto su una poltrona, affinché la guida prolungata risultasse la meno affaticante possibile. Era nata la prima Vespa.

domenica 28 febbraio 2016

Raduni, gincane e gare di regolarità

I Vespa Club furono un importante veicolo promozionale della Vespa. Prima in Italia e poi in tutta Europa si organizzavano raduni, gincanee gare di regolarità riservate alla Vespa. Quelle di maggiore importanza in Italia furono il giro dei tre mari e le 1000 km con partenza ed arrivo nella stessa città ed in prova unica. Nel 1949 venne costituito il Vespa club d'Italia che raggruppava i diversi club sparsi nel Paese.
Nei primi anni in cui si disputarono le 1000 km si chiamavano "audax" proprio per evidenziare le difficoltà del percorso rispetto al mezzo. Alcuni concorrenti denominati "corsari" in barba al regolamento che ne prevedeva la squalifica facevano vere e proprie gare di velocità. Nel 1953 Ferdinando Nesti, un collaudatore della Piaggio, stabili il record alla incredibile media di 73,011 km/h[10]. Fu disputato anche un vero e proprio campionato italiano con prove di circa 200 km in tutta Italia. La media oraria da tenere in queste prove su strade aperte al traffico era di 45 km/h, non poco.
Dal 16 al 19 giugno 2006 si è tenuto a Torino l'ultima edizione dell'Eurovespa, il Raduno Annuale Mondiale Vespistico che ha una lunga storia alle spalle, ben 40 edizioni svoltesi di volta in volta negli anni, in tutte le nazioni europee per coinvolgere il maggior numero di appassionati possibile. Inoltre questa magnifica edizione tenutasi nella capitale subalpina, è coincisa con il 60º compleanno della Vespa ed è stata anche quella dei record assoluti di presenze per un vesparaduno: 3500 gli iscritti regolari più 4500 non iscritti per un totale di ben 8000 esemplari presenti nella sfilata del sabato mattina a Stupinigi. I Vespisti provenivano da tutta Europa: dal Portogallo alla Norvegia, dall'Inghilterra alla Grecia, dagli USA e Canada all'Argentina, dall'Algeria al Sud Africa e addirittura da Taiwan.
Dal 14 al 17 giugno 2007, si è tenuto a San Marino il primo Vespa World Days, la nuova definizione dell'Eurovespa, che ha contato circa 5.000 vespe, venute da ogni parte d'Europa e del mondoBelgioFranciaSpagnaGermaniaCanada e Stati Uniti, per citarne qualcuno. Nel 2008 il Vespa World Days si è tenuto a Cefalù, Sicilia, dal 24 al 27 aprile[11] e nel 2009 si è tenuto a Zell am See in Austria.
Altri appuntamenti con il Vespa World Days sono stati nel 2010 a Fátima in Portogallo, nel 2011 a Oslo in Norvegia, nel 2012 a Londra in Inghilterra, nel 2013 a Hasselt in Belgioe nel 2014 a Mantova.

La Vespa nella cultura di massa

La Vespa appare in svariati film, tra i quali ad esempio (in ordine cronologico) Vacanze romane (1953), Quadrophenia (1979), Caro diario(1993), Il talento di Mr. Ripley (1999), American Pie (1999) e The Interpreter (2005). Di curioso interesse è anche una foto fuori scena diCharlton Heston e Stephen Boyd in abiti storici nel film Ben-Hur accanto ad una vespa VNA1T del 1959 (facilmente riconoscibile dal manubrio scomponibile) utilizzata per gli spostamenti sul set.
Nell'anime FLCL il personaggio di Haruko é sempre visto su una Vespa Super Special gialla, opportunamente modificata ed in grado di raggiungere altissime velocità.

Vespa 946

La Vespa 946 è stata presentata per la prima volta a Milano all'EICMA 2012.
È un modello innovativo rispetto ai precedenti, infatti pur mantenendo le tipiche linee che contraddistinguono la Vespa, possiede alcune modifiche come le ruote più grandi o le prese d'aria posizionate di fianco al sellino; similmente ai primi storici modelli il sellino, nella parte terminale si stacca e rimane "sospeso" dal telaio. Il faretto posteriore è integrato nella carrozzeria.
Il particolare nome "946" deriva dal fatto che proprio nel 1946 Enrico Piaggio depositò all'ufficio brevetti di Firenze il progetto originario della Vespa, cui la 946 si richiama esplicitamente nelle sue forme.
Il telaio è in alluminio invece che in acciaio, particolare che la rende più leggera e notevolmente più costosa.

Vespa GTS 300 Super

La GTS 300 Super è, nella storia della Vespa, il 145º modello realizzato in serie dalla casa di Pontedera[9]. La sua presentazione ufficiale è avvenuta nel corso del 2009.

Vespa GTS

Si tratta della versione restyling della moderna Granturismo che prima ha affiancato e poi sostituito. Ha debuttato sul mercato nel mese di maggio 2005 ed inizialmente era disponibile nella sola versione 250ie, equipaggiata con il motore monocilindrico Quasar a 4 tempi e 4 valvole.

Vespa Granturismo

La Granturismo è, nella storia della Vespa, il 138º modello realizzato ed è stata introdotta sul mercato nel 2003, per affiancare i già esistenti modelli ET2, ET4 e PX, ponendosi al top di gamma.
Adotta alcune novità tecniche importanti rispetto al passato, come il raffreddamento a liquido, i freni a disco anteriori e posteriori da 220 mm e le ruote da 12 pollici (120/70 all'anteriore e 130/70 al posteriore). Fu confermata, invece, la scocca portante in acciaio che assicura il 250% in più di rigidità torsionale rispetto al telaio dei classici scooter con carrozzeria in plastica.
I motori disponibili erano i 125 da 15 CV e 200 da 20 CV della linea LEADER a carburatore, a 4 tempi e 4 valvole, in regola con la normativa Euro 2. Per quanto riguarda le prestazioni, la Granturismo raggiungeva la velocità massima di 102 km/h con il motore 125 e 119 km/h con il motore 200. Tra le altre caratteristiche, aveva il serbatoio da 10 litri e pesava 138 kg. Aveva il doppio cavalletto (laterale e centrale), il portapacchi in alluminio e il vanno sottosella per due caschi jet. Le colorazioni disponibili erano 6: i pastelli Alabastro e Nero Lucido, più i metallizzati Verde Vintage, Grigio Smoky, Blu Reale e Grigio Platino.
La gamma era composta da due versioni: la 125L in vendita al prezzo di lancio di 3.555 euro e la 200L in vendita al prezzo di lancio di 3.895 euro. La sigla del numero di telaio della 125L era ZAPM31100 con motorcode M314M mentre per la 200L il numero di telaio era ZAPM31200 mentre il motorcode era M312M.
Nel 2005 la Granturismo subisce delle piccole modifiche estetiche ovvero cambia il rivestimento della sella e lo stop diventa tutto di colore rosso. Si aggiungono nuove colorazioni ovvero il grigio excalibur (argento), il bianco, il bianco diamante, il nero metalizzato, prugna audace e il blu scuro metalizzato. La sigla del numero di telaio della 125L diventava nel 2005 ZAPM31101 con motorcode M314M.
Nel 2006 la Granturismo 125L continua a vivere e subisce altre tre piccole modifiche ovvero viene montato di serie l'ammortizzatore anteriore con molla cromata, le griglie destra e sinistra del bauletto anteriore passano dal colore grigio al colore nero ed infine con l'omologazione del motore in euro 3 alla marmitta viene modificata la griglia paracalore da quella in plastica a quella in acciaio e cromata. La sigla del numero di telaio diventava nel 2006 ZAPM31301 con motorcode M315M. Le colorazioni nel 2006 si riducono solo a 4 che erano: il grigio excalibur (argento), prugna audace, il nero metalizzato e il blu scuro metalizzato. Nel 2006 è uscita di scena la Granturismo 200L, per far posto alla Vespa GTS introdotta l'anno precedente.
La Granturismo 125L è uscita definitivamente di scena nel corso del 2007